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L'ordine che regola
il Sistema Internazionale è stato rotto da eventi traumatici che ne
hanno scandito il passaggio da una fase all'altra in modo ora graduale ora
repentino. Prevedibile era la fine del primato dell'Europa nel 1945,
colpevole delle due catastrofi del Novecento. Parzialmente prevedibile il
crollo del comunismo. Imprevisto fu invece lo shock dell'11
settembre e la conseguente rivoluzione geostrategica.
La grande crisi fra il 1989 e il 2003 (caduta del
muro, attacco alle torri gemelle, guerra in Iraq) fa da filo conduttore a
questo libro che ha per oggetto i protagonisti della scena internazionale e
l'evoluzione da essi subita a seguito del mutato panorama storico: in
primis l'Unione Europea e la
NATO e quindi rapporti fra Europa e Stati Uniti. Il
dibattito sulla politica estera non è più appannaggio di pochi perché ormai
tocca la nostra stessa vita quotidiana: le riflessioni sulle aree di crisi
e sull'azione esterna dell'Italia – contenute nella seconda parte del libro
– sono, quindi, di particolare attualità. Il volume è uno strumento utile a
comprendere il significato delle relazioni internazionali e segnatamente
del peso assunto dalla politica di sicurezza e difesa. E può aiutare a
riflettere spassionatamente, al di là delle strumentalizzazioni di parte,
su “dove” va o dovrebbe andare l'Italia (dal risvolto di copertina del
libro).
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