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La sera del 3 ottobre 1931 un piccolo aereo
scese repentinamente da duemila a trecento metri sopra Roma e inondò la
capitale di 80 chili di manifestini antifascisti, per scomparire con
altrettanta velocità. L'autore del messaggio, che ebbe molta eco nella
stampa del mondo libero, era un giovane poeta, Lauro de Bosis. La sua
gloriosa e tragica vicenda è stata sovente commemorata, soprattutto
dopo la Liberazione. Suo nipote, Alessandro Cortese de Bosis, ha fatto
molto bene a raccogliere alcune delle più significative ricostruzioni
del sacrificio di colui che va onorato come uno dei massimi eroi
dell’antifascismo (Leo Valiani su ”Il Corriere della Sera” del
15.7.95).
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