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Nel
libro l'Autore descrive la sua grama esistenza dopo la liberazione, quando,
uscito appena da gravissima malattia, non più protetto dalle guarentigie
diplomatiche, si ritrovò solo, guardato con gelida indifferenza dagli
alleati, con rancore e sospetto dai nazionalisti cinesi. Ma,
col rinascere delle forze, anche il passato recente, che la malattia
sembrava aver cancellato, tornava a rivivere e poi il ritorno. Pur diviso
in così diversi episodi, frantumato dallo strepito del teatro cinese, dal
battito di motori stanchi, il libro ha una sua unità creata appunto dal quell'ansia e dal quel
presentimento del ritorno (dalla prefazione al libro).
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