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Il libro tratta dei principali esponenti e maestri
della cultura europea in questo secolo, delle correnti di pensiero ed azione che
hanno suscitato, dell'influenza loro e di tali correnti sulla politica dei
rispettivi Paesi. Dimostra quanto spesso l'intellettuale diventasse il
sostenitore o il nemico dei regimi politici e delle istituzioni, non soltanto
nei paesi totalitari, ma persino in quelli democratici. Una delle parti più
interessanti del libro è quella dedicata al contrasto, o se si vuole amore-odio,
franco-tedesco, riverberatosi anche sugli intellettuali, molti dei quali
operarono, però, per sanarlo. Un'altra è quella che riassume le attività di
alcuni traditori britannici (“Affari esteri” n. 98).
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