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Questo libro si compone di tre parti. La prima è un quadro geografico e
culturale del continente. La seconda è una rapida storia degli Stati nati in
Europa dopo il crollo dell’impero romano e dei mezzi con cui i loro fondatori
cercarono di renderli stabili e forti. La terza parte è il racconto
dell’integrazione europea dalla fine della seconda guerra mondiale alle nuove
prospettive che si profilano all’orizzonte, nonostante incertezze, difficoltà e
ipocrisie. L’Europa è un continente aperto perché ha, al suo interno, frontiere
climatiche, etniche, linguistiche, culturali, politiche e religiose. Ma è anche
una grande famiglia, unita da uno straordinario intreccio di eredità,
tradizioni, esperienze comuni. La sua unità, continuamente sognata e auspicata,
non sarebbe soltanto la realizzazione di un ideale: sarebbe anche e soprattutto
l'unica scelta capace di garantire la continuità della sua storia. Sergio Romano
sa che l’Europa federale non è iscritta nel libro del destino e potrebbe
divenire, prima ancora della sua nascita, una specie di Sacro romano impero
negli anni della sua paralisi istituzionale dopo i trattati di Vestfalia. Ma
crede che il declino dei vecchi Stati europei dall’Atlantico ai confini della
Russia sia ormai una malattia irreversibile. E vuole continuare a sperare che
questi popoli abbiano ancora un soprassalto di fierezza e di orgoglio, perché
l’Unione è il loro futuro e, mai come ora, la loro forza. (Dalla nota di
presentazione della casa editrice)
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