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Con quest'opera è stato riaperto – quasi
inavvertitamente – il dibattito sull'obbiettività del giornalista, visto
attraverso le testimonianze e le esperienze di alcuni fra i più noti
corrispondenti ed inviati speciali degli ultimi cinquant'anni. Fra i saggi
contenuti nel saggio quelli di Sergio Romano (“Giornalismo e relazioni
internazionali”), Indro Montanelli, Alberto Jacoviello, Piero Ostellino e
Alberto Cavallari. Il saggio di Sergio Romano, che apre il volume, offre una
opportuna prospettiva storica, che prende le mosse dalla nascita della figura
dell'inviato speciale e pone il caso italiano a confronto con l'esperienza
americana, francese ed inglese (“Affari esteri” n. 84).
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