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Gli articoli e i saggi che Sergio Romano ha raccolto
in questo libro (il terzo di una serie iniziata con I luoghi della storia
e proseguita con I volti della storia) parlano in primo luogo di
confini. Confini fisici tra gli Stati: voluti da una grande potenza, difesi da
una piccola nazione, attraversati dagli eserciti, sconvolti da una rivoluzione o
ratificati dai trattati; ma anche i confini della storia, quelli che, a partire
dall'11 settembre 2001, sembra siano stati all’improvviso spostati in avanti.
Questi saggi raccontano le vicende ottocentesche dell'Afghanistan nel Grande
Gioco delle potenze mondiali, le tormentate relazioni fra russi e ceceni, la
formazione del Medio Oriente attuale, l'America fra isolazionismo e
interventismo, l'Europa e la difficile questione dei suoi confini. Non manca una
corposa sezione dedicata all'Italia: le accuse di Osama bin Laden, che ha
accomunato il nostro paese ai "persecutori dell'Islam", servono a ripercorrere
l'atteggiamento dei governi nazionali nei confronti del mondo arabo, da Giolitti
e la guerra di Libia a Mussolini che volle dimostrare la sua simpatia –
ricambiata – “all'Islam e ai musulmani del mondo intero”, fino a Andreotti; e un
viaggio del presidente della Repubblica nei luoghi del Risorgimento spinge
Romano a riflettere sul fatto – così decisivo per comprendere la nostra identità
nazionale – che l'Italia unitaria abbia “spesso dubitato della propria
esistenza” (dal risvolto di copertina del libro) .
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