|
Senza entusiasmi corrivi, e senza riserve di parte,
l'autore mette a frutto la sua esperienza di osservatore diretto, cercando di
individuare le peculiarità storiche, economiche e sociali del continente
sovietico, e i problemi che esse determinano alla prospettiva di riforma
gorbaceviana. Un'attenzione particolare è rivolta poi al modo in cui la stampa,
la chiesa, la dissidenza intellettuale, nonché le nazionalità e le persistenze
etniche, approfittano delle occasioni inedite offerte dalla “glasnost”, e al
clima di dubbi, paure e resistenze che fanno da sfondo alla Perestrojka (dal
risvolto di copertina del libro).
Il libro non si propone di rivoluzionare il giudizio
storico su Giolitti. Esso è nuovo e diverso da quelli che lo hanno preceduto
semplicemente perché il fascismo si è rimpicciolito all'interno della storia
italiana. Più che un libro su Giolitti questa sua "vita politica" vuole essere
il libro di Giolitti, dei suoi programmi del suo stile. (Dall'Avvertenza
iniziale del libro). Una interessante ed intelligente proposta biografica del
padre dell"idealismo attuale", vista dall'autore in relazione alla politica del
regime fascista che Gentile condizionò e da cui fu condizionato. (Affari Esteri
n. 65).
|