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Il contributo degli italiani allo sviluppo economico e organizzativo del Congo belga è stato notevole. Questo volume testimonia la presenza di oltre quattromila italiani che hanno vissuto e lavorato nel Congo belga dai tempi più antichi, fino agli anni Sessanta del Novecento.
Fin dall’inizio della colonizzazione, la collettività italiana del Congo, era una delle più numerose. La prima collaborazione tra Belgio e Italia risale all’epoca della fondazione dell’ “Association internationale pour reprimer la traite et ouvrir l’Afrique centrale”, costituita a Bruxelles per iniziativa di Re Leopoldo II. Pochi mesi dopo veniva costituito a Roma il Comitato Nazionale Italiano, presieduto dall’allora Principe ereditario Umberto di Savoia. Nel 1883 Leopoldo II si rivolse ufficialmente al Governo italiano e alla Società geografica italiana per chiedere la collaborazione di uomini, mezzi ed esperienza al fine “aprire l’Africa centrale alla civiltà”. Il periodo che va dal 1903 al 1909 viene ricordato come “l’epoca degli italiani”, tanto numerosi furono gli italiani in tutte le amministrazioni. In alcuni servizi, come ad esempio nel Servizio sanitario, gli italiani erano superiori numericamente agli stessi belgi. Fra le oltre quattromila biografie che figurano nel volume, sono riportati, a somiglianza di quanto praticato dalla”Biographie coloniale belge”, nomi e notizie di alcune personalità che, pur non essendo state materialmente in Congo, hanno svolto attività nel campo politico, culturale e letterario per la conoscenza di quelle regioni e il loro sviluppo civile ed economico.
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