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Non una
storia, né una storia personale avrei potuto scrivere, ma una
testimonianza del mio tempo, di quello che il destino ha assegnato alla
mia vita, come lo avevo visto e sentito, cercando di narrare le mie
esperienze con la sensibilità che era la mia a quell'epoca, drammi, le
illusioni e le delusioni della mia generazione a cui riandavo con una
visione più distaccata, e con quella malinconia con cui non si può non
guardare, la lontana gioventù. I miei ricordi potevano quindi in un
certo senso essere esemplari di un italiano che era passato attraverso
un'esperienza che lo aveva visto studente nell'Italia fascista,
ufficiale del regio esercito, ambasciatore della Repubblica
(dall'introduzione al libro dell'autore).
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