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LIBRI SULLE NAZIONI UNITE PUBBLICATI IN ITALIA
(2004-2010)
a cura di Stefano BALDI e Giuseppe NESI
La lista che segue, elaborata dai curatori, intende solo fornire alcune indicazioni sui volumi
che, negli ultimi anni, sono stati pubblicati in Italia sull’Organizzazione delle Nazioni Unite. I libri sono in ordine alfabetico per
autore. Non sono stati considerati i libri su specifiche tematiche, ma solo trattazioni di carattere generale sull’Organizzazione. Le brevi schede descrittive sono tratte spesso dalle indicazioni fornite dai rispettivi
editori.
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ANDREATTA Nino, La riforma dell’ONU, Arel Servizi, Roma, 2005, pp. 216
Nel 1993, il Ministro degli esteri del governo Ciampi, Nino
Andreatta, risponde al questionario inviato dal Segretario Generale dell’ONU, Boutros Boutros-Ghali, sul funzionamento e sulle prospettive dell’Organizzazione. Andreatta formula una proposta di riforma del Consiglio di Sicurezza che mira ad allargare la partecipazione di tutte le aree del mondo e a dare anche al nostro Paese un posto e un ruolo più
incisivi. La sua idea è quella di creare dei seggi semi-permanenti nel Consiglio di
Sicurezza, conferendo al Consiglio stesso nuova legittimità e nuova
rappresentanza. La proposta di Andreatta costituisce il nucleo centrale della posizione sostenuta oggi dall’Italia e il nostro Paese è impegnato a non restare escluso dall’accelerazione che l’attuale Segretario
Generale, Kofi Annan, sta imprimendo alla questione in questi mesi. Il volume, curato da Mariantonietta
Colimberti, raccoglie le interviste, gli interventi e i saggi di Andreatta sull’argomento, insieme ai più rilevanti documenti sul tema dal 1993 ad
oggi.
BALDI Stefano e
BUCCIANTI Cinzia (a cura di), "Le
Nazioni Unite viste da vicino. Aspetti e problemi dell'ONU e dell'azione
dell'Italia", CEDAM, Padova, 2006. pp. 256
Questo libro
costituisce un ipotetico seguito a quello pubblicato nel 2005 ed e' anch'esso
frutto di una progetto di collaborazione tra la Rappresentanza Permanente d’Italia presso le Nazioni Unite di New York e
una Universita' italiana. In questo caso si tratta dell’Università di
Siena con la quale e' stato realizzato un nuovo ciclo di vidoeconferenze che
hanno abbracciano diverse attivita' delle Nazioni Unite. I vari capitoli del
volume riguardano: Aspetti recenti della riforma del Consiglio di
Sicurezza, L’Italia e i fondi e i programmi delle Nazioni Unite, Il sistema ONU
e le crisi umanitarie, L’ECOSOC: L’attività dell’ONU nel campo economico e
sociale, L’ONU e la difesa dei vulnerabili , Le questioni migratorie alle
Nazioni Unite, ONU e Kosovo: un caso sui generis, Il ruolo delle Nazioni Unite a
sostegno dell’Africa, Le operazioni di peacekeeping dell’ONU: la logistica degli
interventi, U.N. problema di immagine. Come comunicano le Nazioni Unite,
L'importanza degli studi sulla popolazione in ambito ONU, Gli strumenti
della politica estera: struttura ed attività del Ministero degli affari esteri.
Il libro e' inoltre corredato di diverse appendici che ripercorrono, in modo
schematico, la storia dell'Organizzazione e della presenza italiana.
.
BALDI Stefano e NESI Giuseppe (a cura di), "L’Italia al Palazzo di
Vetro. Aspetti dell’azione diplomatica e della presenza italiana all’ONU", Quaderni del Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università degli Studi di Trento, Volume n. 50, Università degli Studi di Trento, 2005. pp. 130
Il volume, frutto di un progetto di collaborazione tra la Rappresentanza Permanente d’Italia presso le Nazioni Unite di New York e l’Università di Trento, raccoglie un ciclo di vidoeconferenze svoltesi nel 2004 sull’attività italiana in ambito
ONU. Esso cosituisce uno dei pochi casi in cui diplomatici ed esperti che collaborano con il Ministero degli Affari
Esteri, descrivono le modalità attraverso cui si sviluppa l’azione concreta del nostro Paese a New York. Un’azione che troppo spesso rimane sconosciuta ai più. I contributi contenuti nel volume
riguardano:
L’Assemblea Generale dell’ONU e i diritti
umani; La concertazione europea nelle attività del Consiglio di Sicurezza; I confini tra politica e diritto nel quadro
ONU; Le Nazioni Unite e la crisi irachena; L’ONU e i conflitti africani; Nazioni Unite e settore
privato; Nuove minacce alla sicurezza internazionale: hacktivism e
Ciberterrrorismo; Come comunicano le Nazioni Unite; La televisione delle Nazioni Unite.
BARGIACCHI Paolo, La riforma del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, Giuffré, Milano, 2005, pp. 258
L’opera si propone di ricostruire, sotto diversi aspetti, il ruolo e il posizionamento del Consiglio di Sicurezza nell’ordinamento giuridico
internazionale, proponendo possibili ipotesi di riforma anche sulla scorta della teoria generale del
diritto. Successivamente affronta il tema della possibile deriva egemonica dell’ordinamento internazionale a fronte di certi comportamenti di alcuni Stati e di certe elaborazioni dottrinali a supporto di
questi. Infine, esamina (con particolare riferimento al veto e all’ampliamento della membership
consiliare) i più recenti propositi di riforma fino al Report del Panel nominato dal Segretario Generale ONU
che, nel dicembre 2004, ha presentato due possibili "modelli" di riforma (e
ampliamento) del Consiglio di Sicurezza.
COSTA
BONA Enrica – TOSI Luciano, L’Italia e la sicurezza
collettiva.Dalla Società delle Nazioni alle Nazioni Unite,
Morlacchi Editore, Perugia, 2007, pp. 362
Il volume prende in esame l’atteggiamento
dell’Italia nei confronti delle istituzioni della sicurezza
collettiva e la sua azione all’interno delle stesse soprattutto in
occasione delle crisi internazionali. Si accenna anche
all’azione italiana negli ambiti societari non strettamente
attinenti alla sicurezza collettiva, ad esempio in seno ai comitati
economici e finanziari della Sdn, in quelli per la tutela delle
minoranze, per i mandati, i rifugiati ecc. e, nel caso dell’Onu,
in seno agli organismi per la tutela dei diritti umani, per la
cooperazione multilaterale allo sviluppo o per il disarmo. Con
l’intento dichiarato di mettere a fuoco problemi, indicare piste
di ricerca, sollecitare ulteriori verifiche e approfondimenti,
suscitare in definitiva, più questioni di quante ne risolva, il
volume è stato pensato soprattutto per scopi didattici; tuttavia
vorrebbe essere non solo un contributo alla conoscenza del ruolo
svolto dall’Italia nelle istituzioni della sicurezza collettiva ma
anche una sollecitazione ai giovani a raccogliere la quotidiana,
difficile sfida per la costruzione di un mondo di pace, che queste
ultime rappresentano.
CONFORTI Benedetto, Le Nazioni Unite, VII edizione, CEDAM, Padova, 2005, pp. 360
A parte gli opportuni aggiornamenti, questa nuova edizione di un testo ormai classico è principalmente dedicata all’esame e all’inquadramento della prassi del Consiglio di
Sicurezza, in particolare della prassi relativa al cap. VII della Carta. La letteratura relativa al Consiglio si è accresciuta
enormemente, rendendo sempre più difficile la selezione di ciò che è veramente necessario
leggere. Ciò che poi è significativo è che aspetti giuridici dell’azione, e dell’inazione, del
Consiglio, hanno formato oggetto di accanite discussioni nei mass media e finanche da parte dell’uomo della
strada, in relazione alla guerra in Iraq. Cosicché il ruolo delle Nazioni Unite è divenuto uno dei leit-motiv dei dibattiti sulla politica estera di ogni
Paese. Il volume costituisce un fondamentale strumento per comprendere il sistema dell’ONU e le più importanti problematiche giuridiche dell’organizzazione.
DE GUTTRY Andrea, PAGANI Fabrizio, Le Nazioni Unite. Sviluppo e riforma del sistema di sicurezza collettiva, Il Mulino, Bologna, 2005, pp. 212
Nel 1945, in un mondo ancora sconvolto dal secondo conflitto
mondiale, nasceva l’Organizzazione delle Nazioni Unite, uno dei progetti politici più ambiziosi della
storia. A questa istituzione era inoltre attribuito il compito di mantenere la pace e la
sicurezza. Oggi, dopo la fine della guerra fredda, dopo i drammatici avvenimenti dell’11 settembre e l’intervento in Iraq, cosa resta dell’ONU rispetto a quel progetto
originario? Quali sono potenzialità e limiti delle Nazioni Unite nel nuovo scenario
internazionale? Questo volume traccia un profilo e un bilancio dell’Organizzazione ricostruendone il funzionamento e l’evoluzione attraverso le riforme
attuate, quelle mancate e quelle oggi in discussione. Si concentra poi sui progetti di riforma riguardanti il sistema di sicurezza collettiva nonché la composizione e il ruolo del Consiglio di
sicurezza. Gli autori si soffermano infine sugli interessi dell’Italia in questo processo di riforma e sul contributo
che, in termini di valori, idee e risorse, il nostro Paese ha fornito al sistema
ONU.
DELLA FINA Valentina, Il bilancio nel diritto delle Nazioni Unite, Giuffré, Milano, 2004, pp. 378
Il volume analizza gli aspetti giuridici e la prassi più recente in materia di bilancio e finanziamento dell’ONU. Le spese che l’ONU può effettuare dipendono dagli introiti percepiti e nessuna proposta tesa ad ampliare le funzioni dell’Organizzazione può prescindere da tale
elemento. Il sistema di finanziamento delle Nazioni Unite condiziona la realizzazione dei fini affidati all’Organizzazione. Da ciò l’importanza del bilancio ordinario dell’ONU che costituisce il documento contabile di previsione delle entrate e delle uscite per un periodo biennale. Esso rappresenta un 116 limite agli esborsi e, nel
contempo, la base giuridica per sigere i contributi da parte dei membri a sostegno delle spese
previste.
GRASSI ORSINI Fabio, Il mito dell’ONU, Liberal
Edizioni, Roma, 2005, pp. 138
Il libro risponde a una delle ultime "vulgate"
italiane: il mito del pacifismo, brandito contro sia l’interventismo umanitario degli anni Novanta sia contro l’interventismo
democratico. In questo libro si ricostruisce l’interesse dei partiti e dell’opinione pubblica
che, dal 1945 ad oggi, verso le Nazioni Unite è stato a corrente alterna e sempre in funzione delle convenienze interne.
MARCHISIO Sergio, L’ONU. Il diritto delle Nazioni Unite, Il
Mulino, Bologna, 2000, pp. 440
Il testo contiene un’accurata analisi della prassi applicativa dell’ONU che nell’ultimo decennio ha conosciuto grandi
innovazioni, specie nel campo della repressione dei crimini internazionali (si pensi ai Tribunali penali
internazionali), della tutela dei diritti umani, dell’ambiente e della promozione dello sviluppo
sostenibile. Tutto ciò, insieme all’attenzione dedicata ai progetti di riforma dell’ONU, e al rapporto fra il diritto dell’ONU e il diritto della Comunità
internazionale.
MASTROLILLI Paolo, Lo specchio del
mondo. Le ragioni della crisi dell’ONU, Laterza, Bari, 2005, pp. 258
Alcuni considerano l’ONU come un governo mondiale
onnipotente, e si aspettano che intervenga a risolvere ogni crisi; altri lo accusano di essere troppo ingombrante e di volersi occupare di questioni che competono agli Stati
nazionali. Entrambi, diffondendo questa percezione, lo danneggiano. In realtà il Palazzo di Vetro è solo il luogo d’incontro dei 191 Paesi del
mondo, dove discutono e possibilmente risolvono i loro problemi. L’ONU, in
sostanza, è la somma delle volontà dei suoi membri e ha solo la forza che i membri decidono di
darle.
RAMPONI Luigi (a cura di), L'ONU e l'Italia:
impegni e prospettive per la sicurezza, Edizione Ce.Stu.Di.S.,
Roma, 2008, pp.151
Il libro raccoglie gli interventi del Convegno
con lo stesso titolo, promosso dal Centro Studi Difesa e Sicurezza,
che si e' svolto a Roma il 29 maggio 2007. Il convegno, articolato
su due sessioni e duna tavola rotonda, ha preso lo spunto dal
ritorno dell'Italia nel Consiglio di Sicurezza dell'ONUe e dalla
missione Unifil 2 nel Libano. Sono intervenuti diplomatici, militari
ed esponenti politici sia degli Esteri che della Difesa.
ROCCA Christian, Contro l’ONU. Il fallimento delle Nazioni Unite e la formidabile idea di un’alleanza tra le democrazie,
Lindau, Torino, 2005, pp. 150
Rispetto alle grandi questioni come la sicurezza e la pace, l’ONU sarebbe un ente inutile, anzi
dannoso. Il Consiglio di Sicurezza e l’Assemblea Generale avrebbero tradito lo spirito e i principi contenuti nella Carta
istitutiva. Si imporrebbe un nuovo modello di azione globale perché le Nazioni Unite sono figlie della guerra
fredda.
TOSI Luciano (a cura di), Sulla scena del mondo. L'Italia all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite. 1955-2009. Editoriale Scientifica, Napoli, 2010, pp. 574
La pubblicazione dei discorsi pronunciati dai rappresentanti italiani all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, nelle sue sessioni ordinarie, speciali e di emergenza, vuole essere un contributo alla migliore conoscenza dell'azione svolta dall'Italia nell'Organizzazione e, più in generale, della politica estera italiana.
VARI AUTORI, Tutti per ONU, ONU per tutti, Aspenia. N. 25, Il Sole 24 Ore, Milano, 2004, pp. 319
È complicato capire come funzionano le Nazioni Unite e come andrebbero
riformate: più divertente farne un mito – il governo del mondo – o buttarle semplicemente a mare, sostenendo che
ormai, nell’epoca unipolare, non servano più a niente. Attraverso una raccolta di brevi saggi di
politologi, diplomatici, giuristi, giornalisti italiani e stranieri, questo numero di Aspenia vuole
liberarsi, e magari aiutare a liberare il dibattito italiano, di entrambi: del mito e del
contromito.
Le Nazioni Unite non sono un governo del mondo; sono un foro di costruzione del consenso fra Stati
(il Consiglio di Sicurezza), cui si aggiungono il segretariato e una serie di agenzie specializzate
importanti. E non è vero che costino così tanto: l’ONU – come
direbbero, ma farebbero fatica ad ammettere, i nostri amici anglosassoni – è piuttosto "on the cheap". Che sia solo una macchina
burocratica, e in più molto onerosa, è parte del mito negativo.
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