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«Una contraria vita» è
la definizione, da un «lamento» degli «Anni tedeschi», degna di essere
accordata a Caproni, già stigmatizzato da Pasolini con la formula
dell’‘Antinovecento’. Questo studio, dopo una serie di ritratti
monografici, esamina un argomento specifico della carriera letteraria
dell’Autore: la «linea ligure», che, al di là della proposta critica,
poi parzialmente smentita, segna un momento decisivo nella sua
formazione, per la delineazione del mito di Genova, insieme culturale,
etico ed esistenziale. L’indagine si porta così a livello dei materiali,
delucidando, della particolare «tradizione del Novecento» del poeta, sia
i nodi concettuali che la tecnica letteraria. Da Montale a Rensi, da
Sbarbaro a Boine ad Agamben, poeti, critici e filosofi, recentiores e
seniores, compulsati da Caproni, si configurano allora quali Penati
dell’esilio di Enea (dalla scheda dell'editore).
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