|
Chi era realmente Filippo
Paulucci, quello straniero mandato dallo zar Alessandro I a costruire le
case e i giardini di Riga, quell'amante della pura bellezza, quel
liberatore del popolo lettone dalla servitù della gleba? Le vicende
rocambolesche del marchese Filippo Paulucci attraversano la storia
d'Europa tra la fine del Settecento e l'inizio dell'Ottocento.
Giovanissimo insorto antifrancese a Modena, sua città natale, comandante
della fortezza di Cattaro in Dalmazia per le truppe austriache,
comandante in capo per le forze militari russe, in Georgia, governatore
di Riga.. Queste sono solo alcune tappe di una vicenda umana a tratti
principesca ed a tratti picaresca. Un cosmopolita avventuroso ed
irrequieto, a volte malinconico, ma sempre pronto a raccogliere nuove
sfide, come quando nel 1830 rimpatriò in Italia per divenire governatore
di Genova. E' sugli anni dal 1812 al 1829, quando il marchese fu
governatore di Riga, che si concentra l'affresco storico e il ritratto
psicologico di Filippo Paulucci, anni di importanza fondamentale per la
nascita di una società moderna e consapevole dei propri diritti in
Lettonia. La narrazione si basa su documenti storici ed è ricca di
suggestioni letterarie, avvolte in un suadente patina ottocentesca
(dalla scheda ell’editore). |