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Uscito a puntate sul "Giornale
per i bambini" a partire dal 1881, le "Avventure di
Pinocchio" venne pubblicato in forma definitiva nel 1893. Il lungo
lavoro di composizione coincide con anni cruciali per l'Italia: una
volta conquistata l'indipendenza era urgente e sentitissimo il problema
di creare un'identità nazionale, con un sistema ideologico e morale
comune. Il libro di Collodi, così come "Cuore" di De Amicis,
può essere considerato una pietra miliare nel filone
nazional-pedagogico. Un vasto patrimonio di esperienze e culture, dalla
tradizione orale al teatro popolare, dalla fiaba al romanzo picaresco
confluisce in "Pinocchio", che riproduce inoltre lo schema del
romanzo di formazione: prova, trasgressione, degradazione, pentimento,
riabilitazione. Ma "Pinocchio" è uno di quei casi in cui la
vitalità dell'opera supera di gran lunga il progetto narrativo che la
sottende. Le peripezie del simpatico burattino di legno accompagnano il
malinconico abbandono della magica libertà infantile per i doveri e le
responsabilità della vita adulta, segnando il sofferto passaggio da un
paese arcaico e rurale ad una moderna società industriale (dalla scheda
dell'editore).
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