|
L’autore è un vecchio patriota fiumano. Giornalista e scrittore, egli fu uno dei principali collaboratori di Gabriele D’Annunzio a Fiume, per il quale fondò e diresse “La vedetta d’Italia”. Entrato in carriera diplomatica, egli fu, durante la guerra, Console Generale prima a Galàtz in Romania, poi ad Amburgo, da dove, dopo l’8 settembre, fu inviato dalla R.S.I. come ministro plenipotenziario a Bucarest. Quivi, nel settembre del 1944, fu catturato insieme con sua moglie e quattro dei suoi collaboratori dalla polizia politica sovietica, che lo tenne per sei anni in prigione a Mosca. Questo libro è una testimonianza resa nella forma di un romanzo di vita vissuta (dal risvolto di copertina del libro). |