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Il racconto richiede alcune precisazioni sui motivi che l’hanno ispirato: la rievocazione di un mito risalente alle origini della civiltà occidentale, estesa ad Ovest del Mar Egeo ancor prima che Odisseo varcasse le fatali Colonne. Anche se affiora nei pensieri di Dedalo la prevenzione a scrivere ricordi della propria esistenza, “Labirinti” non è la biografia trasposta dell’autore. Non è neppure la tentazione di immaginare un’era in cui non è agevole demarcare I confini fra Storia e leggenda, vicende umane e divine, arti e ricchezza, architettura e urbanistica, espansione dei traffici ed esplorazioni. Le confessioni di Dedalo apriranno piuttosto al lettore un’ipotesi di analogia fra Rinascimento ed epoche che procedono di oltre un millennio la Grecia classica (dall’introduzione al libro dell’autore).
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