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Gli autori, i tempi, i luoghi e
alcuni personaggi di questo carteggio immaginario sono reali. Boris
Biancheri, giovane venticinquenne avviato alla carriera diplomatica, dà
il via alla corrispondenza con lo zio, Giuseppe Tomasi di Lampedusa,
nobile siciliano nel pieno della maturità – una vasta conoscenza della
letteratura, una lunga esperienza di viaggi – e futuro autore del
Gattopardo. I due parlano più del passato che del presente. Le loro
lettere sono un'occasione per evocare memorie e riflettere sulla loro
sorte e sulla malferma salute del mondo (dal risvolto di copertina del
libro).
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