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AMICIZIA
Per Stefano B.
di Pasquale Baldocci
Alla mente ed al cuore,
oltre i ricordi ora
tu appari a me,
poeta vagabondo
senza salde radici,
né terra, né dimora
come il vessillo
dell’umile casta
sorridente mite
e gioiosa contrada
del Poverello, felice
e mistico nell’amore
della sua diletta
Chiara, assorta
nella contemplazione
dei verdeazzurri tenui
colli della loro Ascesi.
Io rendo grazie e lode
al generoso Signore
per l’incrociarsi
delle nostre strade
lungo le sponde strette
che uniscono l’Africa
portentosa e l’Asia
in una sovrumana visione
dell’anima, risorgente
da labirinti di luce.
A te io devo saggezza,
moderato realismo e
fraterno affetto,
conforto nel frastuono
aggressivo che assedia e ferisce.
Fulgida corona Dei
benignitas, di cui
cingo beato la mia fronte
in questo inno di gioia
che dedico a te Amico,
lungo sentieri comuni
di luminosi ricordi
e memorie liete e soavi.
da “Aspettando l’aurora”, Guerra edizioni, Perugia, 2015, pp.38-39 |