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Tutti conoscono Mata Hari, danzatrice, avventuriera e spia, destinata a scivolare sul terreno del doppio gioco. Ma la bella olandese non è l’unica donna ad aver meritato un posto nella storia dello spionaggio. Anche la Venere nera Joséphine Baker, che allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale senza alcuna esitazione si mise al servizio della Francia, la sua patria di adozione. Ancora: l’incredibile storia di Ana Belén Montes, che per anni dal suo ufficio nel cuore dell’intelligence statunitense svolse attività di spionaggio per Cuba; e quella di Anna Chapman, conosciuta come Anna la Rossa, spia negli USA per conto di Putin, scoperta, arrestata e rimpatriata in Russia. Donne che, nel bene e nel male, sono state straordinarie: capaci di emergere in un settore dominato dagli uomini grazie alla loro tenacia, all’intelligenza, alla forza di volontà e all’astuzia (dal risvolto di copertina del libro). |