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Questo
libro copre almeno in parte una lacuna del mondo editoriale italiano.
Infatti tra i grandi paesi dell'attuale scenario internazionale il
Brasile è probabilmente il meno studiato ed analizzato. Nonostante la
relativa vicinanza all'Italia del gigante sudamericano o quantomeno la
sua apertura culturale verso l'Europa. Questo saggio ci dimostra come,
dietro la bonomia storica e la quotidiana lotta al sottosviluppo del
Brasile, si celi una realtà complessa e per certi aspetti drammatica.
In particolare si analizzano le interrelazioni tra politica estera e
politica interna in una prospettiva storica con riferimento soprattutto
al periodo iniziato con la fine della seconda guerra mondiale. Il nuovo
ordine internazionale emerso dal conflitto trova il Brasile in una
posizione apparentemente privilegiata per perseguire il disegno di
grandezza e di protagonismo internazionale che avevano di frequente
coltivato le sue élites. L'andamento altalenante dell'economia
brasiliana ha però determinato negli osservatori internazionali una
percezione meno positiva di quella che avrebbe dovuto essere sulla base
di un'analisi oggettiva dei suoi indicatori socio-economici, facendo
spesso prevalere un'immagine stereotipata in negativo di quel paese.
Tuttavia negli ultimi anni qualcosa sta cambiando e non solo per un
rinnovato ciclo di stabilità economica e di progresso che sembra
affermarsi a Brasilia. Infatti i punti di forza del contesto brasiliano
risultano in questa fase più importanti che in passato e molti studiosi
vedono il Brasile stabilmente tra i protagonisti della scena
internazionale di un prossimo futuro insieme a Cina, India e Russia (i
cosiddetti "Bric's"). Il fatto che ciò avvenga proprio quando
in Brasile ha iniziato un’inedita -e fino a pochi anni orsono
impensabile- esperienza politica con l’ascesa al potere del Partito
dei lavoratori, il PT, del Presidente Lula, costituisce solo un altro
dei tanti paradossi dei quali si nutre la storia di quel Paese (dalla
scheda dell’editore).
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