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Si tratta di una riedizione del volume precedentemente edito con Aracne.
Scorre rapida, d’un fiato, la lettura delle memorie di due anni di vita di Carlo de Ferrariis Salzano, diplomatico italiano, messo a confronto con eventi improvvisi e non previsti. Le circostanze lo chiamano a fare delle scelte: con convinzione e con impeto, ma altrettanto con responsabilità e consapevolezza. Nel suo racconto, calmo e nel contempo appassionato e ricco di emozioni, le decisioni assai difficili che prende ci vengono presentate come ovvie: sono quelle di un servitore dello Stato che risponde ad un obbligo morale di coerenza interiore. Da uno squarcio di storia personale emerge vivido il quadro di un momento di transizione della storia italiana, tra il 1943 e il 1945, in cui vi è in tutti la speranza che dallo sfacelo di un sistema politico avvenga la rinascita. Nei brevi giorni tra fine luglio e metà settembre ’43, una sola è la strada da percorrere per Carlo de Ferrariis: quella della lealtà verso lo Stato Italiano, nella figura del Re, cui ha prestato giuramento. La decisione presa, univoca e senza ritorno, è dettata da responsabilità e senso del dovere, mai da opportunismo. Per lui e per i suoi collaboratori, civili e militari, coinvolge le famiglie di tutti, esempio anch’esse di grande forza d’animo e dirittura morale; a cominciare da Isabella Morra di S. Massimo, sua moglie, con le sue bambine
(dalla Prefazione del libro scritta dall'Amb. Luigi Vittorio Ferraris). |