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In seguito alla caduta di Mussolini, nella Legazione di Budapest, in un’Ungheria stretta tra il desiderio di uscire dall’alleanza con la Germania e il timore delle reazioni dei nazifascisti, un gruppo di uomini decise di opporsi al regime neofascista. A capo di essi, Carlo De Ferrariis, primo segretario della Legazione italiana, scelse la strada dell’onore e del dovere. Catturato dai tedeschi, chiuso in carcere e in campi di concentramento, riuscì a riacquistare la libertà e, insieme ai suoi compagni, affrontò in pieno inverno la traversata delle linee nemiche sulle giogaie dell’Appennino settentrionale. Tali vicende, testimonianza di un’Italia diversa e migliore, sono narrate dallo stesso Carlo e qui riproposte da sua figlia Fabrizia
(dal risvolto di copertina del libro). |