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Nelle terre che Livingstone scoprì nella metà del IX secolo e che adesso fanno parte dello Zambia e del Malawi, gli Italiani erano presenti fin dall’inizio della colonizzazione inglese. Hanno contribuito per oltre 100 anni come missionari, come ingegneri, come imprenditori, come operatori sociali allo sviluppo di quei popoli sostenuti da coraggio, ingegno e da forti motivazioni personali. Questo impegno ha cementato un solido partenariato tra l’Italia e quei popoli, una profonda stima ed una fiducia nel “made in Italy” che dura ancora adesso. Dimenticare questo patrimonio significa disperderlo.
Il lettore sarà sorpreso di apprendere che alcuni missionari valdesi hanno iniziato ad operare prima ancora della colonia inglese, che i confini con Angola e Mozambico sono stati arbitrati da Italiani, che il primo abitante della capitale dello Zambia, Lusaka, era un imprenditore calabrese, che in Malawi vi è una forte comunità originaria della Sabina che ha espresso imprenditori e missionari di primo piano, che la diga di Kariba sullo Zambesi è stata costruita da un consorzio di imprese milanesi e che l’azione apostolica ed assistenziale svolta dall’arcidiocesi di Milano è viva ancora adesso, che l’Italia tra gli anni 70-80 è stato uno dei principali partner economici dello Zambia e che l’imprenditoria italiana è ancora fortemente radicata nei due Paesi, che oltre 20 organizzazioni della società civile originarie dall’Italia e varie congregazioni continuano ad operare in Zambia e in Malawi e che l’Italia in vari momenti ha espresso forte solidarietà per i popoli di quei due Paesi. Il libro fa alcune notazioni etnografiche sul concetto di nazione, sul razzismo, la religione cristiana e quella animista, sulla cultura, sulla concezione del tempo sulle grandi sfide.
Perché raccontare questa storia? Perché attraverso la memoria conosciamo noi stessi le nostre capacità, accresciamo la nostra autostima, la nostra ambizione di uscire dal nostro territorio e cimentarci con le sfide e con le opportunità di quel continente che è ineludibile per un Paese come l’Italia. Il passato ci permette inoltre di trarre insegnamenti: perché negli anni 90 la grande industria italiana si è ritirata completamente dallo Zambia nel quale l’Italia disponeva di posizioni ed di un partenariato fortissimo? Attraverso la conoscenza aiutiamo inoltre vari italiani, varie congregazioni, varie Onlus impegnate in uno sforzo di solidarietà nell’assistenza di quei popoli e che dipendono dalla disponibilità della gente di aiutarli con donazioni sostegno volontariato (dal risvolto di copertina del libro). |