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Questo libro non è un romanzo, né un saggio su temi socio-politici, e neppure un racconto tratto da spunti biografici: testimonianze variegate combinano ricordi sentiti in famiglia o di vita vissuta con riflessioni sulle vicende del mondo. Una piccola storia nella Grande Storia, dal 1915 ad oggi, con Trieste baricentro ricorrente. Attraverso varie vicissitudini dell'Italia fascista che coinvolsero direttamente, con una tragedia di terrorismo, la famiglia materna e con Mussolini in prima persona quella paterna, dopo la Seconda Guerra Mondiale l'attenzione si sposta su avvenimenti, misteri e protagonisti delia Prima Repubblica in Italia, che l'autore ha conosciuto da vicino con rapporti di stretta collaborazione e di amicizia. Della sua carriera in diplomazia sono anche richiamati, sempre con un voluto distacco e con una vena d'ironia, eventi diversificati in Europa, negli Stati Uniti ed in America Latina, in Africa, in Asia, ed incontri ravvicinati con diversi personaggi in ogni parte del mondo. Alla caduta del Muro di Berlino corrisponde un radicale cambio professionale, nella prospettiva di contribuire al rilancio di un ruolo per Trieste nella nuova realtà europea. Nella conclusione l'auspicio di un impegno generalizzato per contrastare superficialità e consumismo alle radici del populismo, con una rinnovata fiducia nell'Europa, contestando in parallelo l'inevitabilità di un confronto epocale tra Occidente e Islam. Così si configura un appello finale a combattere la crescente divaricazione fra troppi poveri senza speranza e pochi ricchissimi: un esproprio democratico da perseguire pacificamente a livello mondiale (dalla scheda dell'editore). |