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Un’affascinante testimonianza del secolo scorso, raccontato attraverso le memorie di Gabriele Paresce, diplomatico italiano e docente universitario di Storia dei Trattati. Appartenente a una famiglia di origini aristocratiche dai tratti marcatamente europei (il padre era siciliano e la madre russa), con una profonda sensibilità verso la cultura, l’arte e l’avventura, Gabriele Paresce racconta, attraverso queste memorie, le speranze, le passioni, i travagli e le delusioni della sua epoca, a cavallo tra il ventennio fascista – del cui establishment egli era stato parte – e il primo ventennio di democrazia repubblicana. Una vita intensa e dinamica quella di Paresce: da Firenze a Mosca, da Londra a Mogadiscio, da El Alamein a Trieste, da Washington a Seoul. L’ingresso nel mondo diplomatico negli anni Trenta, inizialmente come addetto stampa presso l’Ambasciata italiana a Londra, gli consente di vivere da vicino esperienze e situazioni di eccezionale significatività storica, che in questo volume sono ampiamente descritte e che costituiscono il lascito più interessante per gli studiosi. Altrettanto importanti sono le numerose testimonianze di incontri e di rapporti tenuti da Paresce con personalità di primo piano, italiane e internazionali, tra cui Mussolini, Churchill, Eden, Edda Ciano, Ezra Pound, Carlo Sforza, e moltissimi altri. Attraverso una prosa colta e raffinata, Gabriele Paresce riesce a farci rivivere le immagini, le sensazioni e le atmosfere del suo tempo, un tempo in gran parte trascorso al servizio del suo Paese (dal risvolto di copertina del libro). Il libro ha una introduzione dell'Amb. Ludovico Ortona ed una postfazione dell'Amb. Stefano Baldi. |