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Il volume illustra un’importante modalità della professione diplomatica, alla quale ricorreva uno dei suoi migliori esponenti, principale artefice del contributo italiano al processo di integrazione europeo. Nella sua qualità di Direttore Generale per gli Affari Politici, animato dalla convinzione di dover “immaginare il futuro” per « contribuire, sia pur marginalmente, al corso della Storia », Roberto Ducci (1914–1985) era consapevole della necessità di alimentare non soltanto l’amministrazione centrale ma la stessa rete di comunicazioni fra i Rappresentanti all’estero. La rievocazione della sua figura, corredata da una selezione di sue lettere ai “Carissimi Amici”, e dal ricordo che ne hanno tramandato alcuni suoi estimatori, può servire a valorizzare una professione ignota ai più.(dal risvolto di copertina del libro). |