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Come meglio può essere interpretato un secolo così ricco di avvenimenti e di svolte come il Novecento? Esso può essere guardato come "il secolo delle rivoluzioni", come il secolo che ha registrato il maggior numero di tentativi di sovvertire in maniera radicale la tradizione e l'ordine esistente, toccando in profondità tutte le manifestazioni umane: quindi non solo la politica, ma anche ed in primo luogo la scienza, l'arte e il pensiero. I protagonisti della storia del Novecento sono gli "stati nazionali" ma, al di là di questi attori tradizionali, altre formazioni hanno occupato il proscenio del secolo: come il modello di economia e di società capitalistica, o quelle che possiamo chiamare visioni del mondo, ideologie e utopie e i loro autori; e ancora, un altro grande protagonista, forse il meno visibile, ma non per questo meno importante: il tempo. Forse mai come in questo secolo l'uomo ha avuto un rapporto così complesso con il tempo, sia quando l'ha voluto bruciare che quando l'ha voluto dilatare. Il tempo è componente essenziale delle rivoluzioni, tanto che il diverso modo di porsi di fronte al tempo e la differente durata di quest'ultimo, assieme ad altri elementi, possono generare differenze importanti tra un tipo e l'altro di rivoluzione: avremo così, a seconda dei casi, le rivoluzioni "classiche", "conservatrici" e "messianiche". L'autore è riuscito ad offrire spiegazioni convincenti non solo di fenomeni del passato ma anche attuali (dal risvolto di copertina del libro). |