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"Mi sono deciso a raccontare anch’io qualche episodio della mia carriera diplomatica, ma in chiave leggera. Come infatti risulta dal titolo, sono convinto che la nostra esistenza si consumi cercando di riempire una botte senza fondo, quale appunto quella delle Danaidi: per cui non c’è da prendere nulla troppo sul serio.
Né saggistica né memorialistica, dunque; la sola concessione che ho fatto a questi generi letterari è l’ordine cronologico. Mi è sembrato invero opportuno, ammessa la reperibilità di un filo conduttore, di seguirne il dipanarsi nella continuità delle opere e dei giorni" (dall"introduzione al libro dell'autore). |