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Londra, ottobre 2019. Qualche mese prima dello scoppio della pandemia di COVID-19, una giovane coppia decide di cambiare vita e partire alla volta di Santiago del Cile, il luogo dove si sono conosciuti. L'obiettivo? Risalire le Americhe da sud a nord, zaino in spalla, dalla capitale cilena agli Stati Uniti, forse il Canada. Uno di quei viaggi “mollo tutto e vado”, una parentesi di vita da incidere finché si è in tempo, prima che la vita ti inchiodi a un luogo, a una situazione, a una famiglia. Tuttavia, le cose non vanno come previsto, e in un breve arco di tempo il viaggio si trasforma in una fuga rocambolesca. Braccati dalla “Storia” sulle rive del Lago Titicaca, tra Bolivia e Perù, il cerchio si stringe e non rimane altro che rassegnarsi all’inevitabile. Ma cosa fare, visto che le frontiere sono bloccate, i militari presidiano le strade e gli aeroporti sono chiusi fino a data da destinarsi?
Con uno stile asciutto e scorrevole, quasi un reportage, l’autore si muove lungo un itinerario avventuroso che lo porta ad attraversare Cile, Argentina, Bolivia e Perù. Complice il dialogo immaginario con il fratello, a cui è indirizzata la narrazione, il protagonista cerca di raccontare le persone, i luoghi e le loro storie. Nello sfondo, le proteste che hanno stravolto l’America Latina nel 2019 e il dramma della pandemia: una fase storica unica, dirompente e a suo modo irripetibile. Un viaggio che lentamente diventa romanzo di formazione. (dal risvolto di copertina del libro). |