Lindice di sviluppo umano delle Nazioni Unite.
Vantaggi e limiti della misurazione sintetica dello sviluppo
di Stefano Baldi
I - Che cose il Rapporto sullo Sviluppo Umano dellUNDP
*LIndice di poverta umana
*IV - Critiche ed osservazioni
*Tematiche dei recenti rapporti annuali (1990 1995)
*I - Che cose il Rapporto sullo Sviluppo Umano dellUNDP
"People are the real wealth of a nation. The basic objective of development is to create an enabling environmment for people to enjoy large, healthy and creative lives. [...] Human development is a process of enlarging peoples choices"
(Dichiarazione iniziale Human Development Report - 1990)
I Rapporti sullo Sviluppo Umano sono stati pubblicati ogni anno dall'UNDP (United Nations Development Programme Programma di sviluppo delle Nazioni Unite) a partire dal 1990. Lapproccio adottato dai Rapporti e quello di "collocare le persone al centro dello sviluppo": alla base delle pubblicazioni vi e' quindi la convinzione che la dimensione umana dello sviluppo sia stata trascurata nel passato a causa di uneccessiva enfasi posta sulla crescita economica. Esempi di tale enfasi sono la misura del PNL pro capite, utilizzato come la misura principale per i livelli di sviluppo fra stati, e le variabili quali il reddito o il consumo calcolati in termini monetari come misura del benessere o della poverta' degli individui, delle famiglie e dei diversi gruppi sociali.
Il diverso approccio adottato dallUNDP riflette una vecchia tensione che esiste allinterno delle organizzazioni internazionali tra coloro che concentrano primariamente la loro attenzione sulla crescita economica identificandola con lo sviluppo e coloro si interessarono principalmente degli aspetti e delle conseguenze sociali dello sviluppo.
Per questi ultimi il vero obiettivo dello sviluppo dovrebbe essere quello di creare un ambiente in grado di consentire una vita piu lunga, sana e creativa. Sebbene questo possa apparire come una semplice verità, spesso è dimenticata a causa della preoccupazione contingente di accumulare merci e ricchezza.
Il concetto di sviluppo umano è stato spesso frainteso ed è stato confuso con altri concetti e approcci allo sviluppo quali:
Ciascun Rapporto sullo Sviluppo Umano ha affrontato una particolare serie di problemi. I primi rapporti si sono occupati di relazioni tra sviluppo umano e crescita economica, i successivi hanno prestato particolare attenzione a temi che variano dal finanziamento dello sviluppo alle prospettive dello sviluppo internazionale. Nel 1995 il rapporto si e concentrato su problemi della discriminazione sessuale, nel 1996 il rapporto e ritornato su temi di crescita economica e nel 1997 e stato posto laccento sulla povertà (vedi lelenco completo delle tematiche in appendice).
Visto che il rapporti contengono nella loro appendice dati a livello nazionale provenienti da diverse fonti di carattere economico, sociale, demografico, ambientale e altre questioni correlate, le tavole contenute nei Rapporti sono divenute una fonte di riferimento utile e di facile consultazione per molte persone che vanno dai giornalisti agli studiosi.
Esistono numerosi altri rapporti elaborati da organizzazioni internazionali che esaminano direttamente o indirettamente lo stato dello sviluppo internazionale. Ad esempio si possono ricordare il Rapporto sulla Situazione Sociale Mondiale (Segretariato Nazioni Unite), la Situazione dei Bambini nel Mondo (UNICEF), la Situazione della Popolazione mondiale (UNFPA) e la Situazione dei Rifugiati nel mondo (UNHCR).
I Rapporti sullo Sviluppo Umano per molti versi assomigliano da vicino ai Rapporti sullo Sviluppo mondiale annuali della Banca del Mondo soprattutto per quanto riguarda lo stile, la configurazione, i concetti e lo scopo.
Anche le specifiche tematiche affrontate sono state in alcuni casi le stesse, seppur in anni differenti (ad esempio il tema della poverta e stato affrontato nel 1990 dalla World Bank e nel 1997 dallUNDP)
II - Lindice di sviluppo umano (HDI)
I Rapporti sullo sviluppo umano classificano i paesi secondo il loro Indice di Sviluppo Umano (HDI) che è costruito sulla base di tre indicatori a livello nazionale della speranza di vita, del grado di istruzione (istruzione degli adulti e iscrizioni alla scuola elementare-media-superiore), e della media del PIL pro capite (espresso in "dollari internazionali" vale a dire in termini di parita di potere dacquisto- PPP$). Ad ognuno di questi tre fattori è dato peso uguale per il calcolo dell'indice HDI. La metodologia per la costruzione dell'indice e' cambiata tre volte tra il 1990 e il 1994, ma negli ultimi anni e' rimasta immutata.
Il valore dellHDI, compreso tra 0 e 1, indica quanto ciascun Paese si e avvicinato ai seguenti obiettivi:
a) Speranza di vita 85 anni
b) Accesso allIstruzione per tutti
c) livello decente di reddito
Il valore teorico massimo dellIndice (HDI = 1) significa che il Paese ha conseguito tutti gli obiettivi
Le misure utilizzate per ciascuna variabile sono:
Nei primi anni in cui il rapporto e' stato pubblicato, il valore minimo di ognuna della variabili era determinato dal livello del paese piu' povero, e il valore massimo da quello del paese con il valore piu' alto. Il HDI per un determinato paese rappresentava, perciò, la sua posizione relativa. Naturalmente, il valore minimo e quello massimo cambiavano ogni anno a seconda dei risultati ottenuti dai paesi che si trovavano ai due estremi della scala. Il problema di base con lo spostamento dei valori di riferimento è che preclude la possibilita' di comparazioni in anni differenti di quelli della rilevazione.
Il rapporto del 1994 ha introdotto un correttivo importante nella metodologia utilizzata per costruire l'HDI, in quanto sono stati fissate delle soglie di riferimento fisse per permettere la comparazione dei dati nel tempo. Il minimo e massimo valore delle quattro variabili di base dei rapporti del 1994 e del 1995 è lo stesso con l'unica eccezione del valore minimo PIL pro capite che e' stato aggiornato ed e' passato da PPP dollari USA 200 a PPP Dollari USA 100.
Il numero di paesi per i quali viene calcolato lHDI è cresciuto da 125 nel 1990 a 175 nel 1997, mentre il numero di tavole annesse alla pubblicazione sono aumentate da 25 a 48.
Le principali fonti di dati per il calcolo di HDI sono:
Altre fonti di dati sono:
III - Altri indici elaborati da UNDP. LHPI e il GDI
Il Rapporto sullo sviluppo umano del 1997 ha introdotto per la prima volta un indice di povertà umano (HPI) che valuta se gli individui all'interno delle loro società dispongano o meno delle opportunità necessarie per condurre una vita lunga e sana e per godere di un tenore di vita decente. Lo sviluppo, in termini di qualità, viene quindi giudicato per la prima volta a partire dall'ottica dei poveri, nel senso che i parametri utilizzati sono quelli dell'esclusione. Il Rapporto sullo sviluppo umano del 1996 aveva gia tentato qualcosa di simile attraverso una particolare versione della misura della "capability poverty measure". Il HPI persegue con lo stesso approccio e si concentra su una gamma più ampia e più rappresentativa di variabili.
Piuttosto che povertà in termini di reddito, lHPI usa indicatori delle dimensioni più di base della privazione, o della esclusione: una vita breve, la mancanza di istruzione di base e la mancanza di accesso alle risorse pubbliche e private. LHPI si concentra sulla privazione nei tre elementi essenziali di vita umana gia riflessi nel HDI: longevità, istruzione e un standard di vita decente.
Tra i 78 paesi per i quali è stato calcolato l'HPI, Trinidad e Tobago, Cuba, Cile, Singapore e Costa Rica presentano i risultati migliori, nel senso che la povertà è stata ridotta a meno del 10% dell'intera popolazione. I paesi che hanno evidenziato l'HPI più basso sono Niger, Sierra Leone, Burkina Faso, Etiopia, Mali, Cambogia e Mozambico: in questi paesi, oltre il 50% degli individui sono vittime della povertà.
Il Gender-Related Development Index (GDI) e il Gender Empowerment Measure (GEM)
Il rapporto del 1995 si e' concentrato sui problemi relativi alla discriminazione fra i sessi. In quella occasione fu proposto il "gender-related development index" - indice di sviluppo per genere - (GDI) e il "gender empowerment measure" - indice di partecipazione delle donne - (GEM).
Lindice di sviluppo per genere GDI (relativo alle discriminazioni fra i sessi) misura i risultati raggiunti nelle stesse dimensioni e variabili dellHDI, ma tiene conto delle diseguaglianze esistenti tra uomo e donna nei risultati ottenuti.
Lindice di partecipazione delle donne (GEM - Gender empowerment measure) indica se le donne sono messe in condizione di partecipare attivamente alla vita economica e politica. E focalizzato sulla partecipazione e misura le diseguaglianze in settori chiave della partecipazione alla vita economica e politica e al processo decisionale. Si differenzia percio dal GDI, che e un indicatore delle diseguaglianze nelle possibilita di base.
Le critiche che sono state rivolte ai due indici riguardano soprattutto il fatto che riescono a mettere in luce le discriminazioni esistenti a livello nazionale, ma non forniscono nessuna indicazione sulle discriminazioni ben piu vaste esistenti tra donne che appartengono a classi sociali o gruppi etnici diversi anche allinterno dello stesso paese. A tale proposito ce molta strada da fare per quanto riguarda il miglioramento di HDIs GDI e GEM, (Hirway e Mahadevia, 1996).
Nel 1997 il GDI piu elevato (riferentesi al 1994) e risultato essere quello del Canada (0,939) seguito dalla Francia (0,926) la Norvegia (0,934) e gli Stati Uniti (0,928). LItalia si e situata al 21 posto come con un valore di 0,867. Ai livelli piu bassi si sono classificati il Niger (0,193) e Sierra Leone (0,155).
Le critiche che sono state rivolte allHDI dalla sua nascita sono numerose. E inevitabile che un indice sintetico venga fatto oggetto di molteplici riserve. Cio non toglie che lutilizzazione di tale indice da parte dei "policy makers" come indice di riferimento per lo sviluppo sia aumentato progressivamente.
Alcune delle critiche piu frequentemente avanzate riguardano il fatto che un indice complessivo di qualsiasi genere tende piu' a nascondere che a rivelare. Il HDI è stato criticato anche perché le tre prime revisioni nella metodologia adottata per la sua costruzione hanno comportato che i risultati non siano completamente comparabili nel tempo.
Date le carenze delle serie di dati, specialmente nella maggior parte dei paesi in via di sviluppo le critiche della struttura concettuale e della costruzione tecnica del HDI possono sembrare secondarie per molti osservatori.
E soprattutto il mondo accademico che si e' occupato dell'analisi metodologica dellHDI quasi sempre per metterne in luce le limitazioni, poiche il concetto di sviluppo umano è molto più profondo e più ricco di quello che può essere descritto da qualsiasi indice o serie di indicatori. Alcuni studiosi, pero' ne hanno riconosciuto l'utilità nel focalizzare l'attenzione e semplificare il problema dello Sviluppo Umano.
La discussione accademica sul HDI si e' concentrata su cinque problemi:
(1) Sulla scelta di dimensioni, il HDI è stato criticato per trascurare i diritti umani (Dasgupta 1990 e Pyatt 1992) e perché non contiene indicatori relativi a libertà, ambiente e cultura. Hamilton (1993) ha sostenuto la necessita dellinclusione nell'indice di una valida dimensione ambientale. Il HDI è stato criticato anche per non prendere in considerazione entità quali la comunità e lautonomia (Murray 1991).
(2) Circa gli indicatori:
(3) Sul problema di robustezza di HDI rispetto agli errori della misurazione, McGillvray e Bianco (1992) hanno esaminato la sensibilità delle classificazioni del rango allinterno dellHDI ad errori della misurazione dei dati che ne sono alla base. Il HDI è stato trovato essere estremamente robusto all'errore della misurazione fra il range di -5 e +5 percento. I problemi legati alla qualita dei dati sono stati ampiamente discussi da Srinivasan (1994) e da Mintcheva-Ivanova. e altri (1994).
V - Aspetti positivi delluso di indici sintetici per lo sviluppo umano
Per i politici e per tutti coloro che sono interessati a questioni dello sviluppo, gli indicatori presentati nei Rapporti sullo sviluppo umano hanno il vantaggio di essere semplici di richiedere solo una conoscenza di base di dati statistici e di matematica. Sono facilmente comprensibili dai non-specialisti e possono attirare maggiore attenzione verso le questioni dello sviluppo umano da parte dei "policy makers".
Questa considerazione puo sembrare riduttiva rispetto allo sforzo e alle risorse investite per la realizzazione dei diversi rapporti. In realta negli 8 anni passati dallintroduzione dellHDI molta strada e stata fatta per diffondere una concezione alternativa dello sviluppo. Va sottolineato che le numerose critiche avanzate nei confronti dellindice, alcune delle quali sono riassunte nel capitolo successivo, sono sooprattutto di natura tecnica e raramente prendono in considerazione la valenza politica dellindice. Una valutazione globale sullindice deve necessariamente tenere conto dei suoi diversi aspetti.
Uno dei possibili contributi che lUNDP potrebbe dare nei prossimi anni attraverso la continuazione della pubblicazione dei Rapporti riguarda il miglioramento dei dati di base. Attraverso i suoi uffici che si trovano in quasi tutti i paesi in via di sviluppo lUNDP potrebbe approfondire come i governi e le altre fonti abbiano effettuato le stime dei dati forniti dagli uffici statistici nazionali e internazionali . Questo potrebbe aiutare gli studiosi di statistica che preparano l'HDI ad individuare quelle variabile che risultano palesemente non comparabili fra loro. I rapporti potrebbero contenere tavole con note molto più informative e precise circa le fonti dei dati, le loro limitazioni e quanto le modifiche dei valori degli indicatori nel tempo riflettano i veri trend o siano soltanto dovute alle revisioni delle serie statistiche.
Tematiche dei recenti rapporti annuali (1990 1995)
1990 - Concept and Measurement of Human Development
1991 - Financing Human Development
1992 - Global Dimensions of Human Development
1993 - Peoples Participation
1994 - New Dimensions of Human Security
1995 - Gender and Human Development
1996 - Economic Growth and Human Development
1997 - Poverty from a Human Development Perspective
1998 - Consumption Patterns and their Implications for Human Development
1990 - Poverty
1991 - The challenge of development
1992 - Development and environment
1993 - Investing in Health
1994 - Infrastructure for Development
1995 - Workers in an integrating world
1996 - From plan to Market
1997 - The state in a changing world
HDR 1997 Country Rankings
|
|||
HDI rank |
COUNTRY | GDI rank | GEM rank |
1 |
Canada | 1 |
6 |
2 |
France | 6 |
40 |
3 |
Norway | 2 |
1 |
4 |
USA | 5 |
7 |
5 |
Iceland | 4 |
.. |
6 |
Netherlands | 11 |
10 |
7 |
Japan | 12 |
34 |
8 |
Finland | 7 |
4 |
9 |
New Zealand | 8 |
5 |
10 |
Sweden | 3 |
2 |
11 |
Spain | 19 |
21 |
12 |
Austria | 15 |
8 |
13 |
Belgium | 14 |
15 |
14 |
Australia | 9 |
11 |
15 |
United Kingdom | 13 |
20 |
16 |
Switzerland | 20 |
12 |
17 |
Ireland | 29 |
24 |
18 |
Denmark | 10 |
3 |
19 |
Germany | 16 |
9 |
20 |
Greece | 21 |
56 |
21 |
Italy | 23 |
16 |
22 |
Hong Kong | 28 |
.. |
23 |
Israel | 22 |
30 |
24 |
Cyprus | 33 |
60 |
25 |
Barbados | 17 |
14 |
26 |
Singapore | 27 |
47 |
27 |
Luxembourg | 38 |
13 |
28 |
Bahamas | 18 |
19 |
29 |
Antigua and Barbuda | .. |
.. |
30 |
Chile | 44 |
57 |
31 |
Portugal | 30 |
18 |
32 |
Korea, Rep. of | 35 |
73 |
33 |
Costa Rica | 36 |
26 |
34 |
Malta | 48 |
.. |
35 |
Slovenia | 24 |
.. |
36 |
Argentina | 47 |
.. |
37 |
Uruguay | 31 |
54 |
38 |
Brunei Darussalam | .. |
.. |
39 |
Czech Rep. | 25 |
.. |
40 |
Trinidad and Tobago | 32 |
17 |
41 |
Dominica | .. |
.. |
42 |
Slovakia | 26 |
.. |
43 |
Bahrain | 56 |
.. |
44 |
United Arab Emirates | 61 |
84 |
45 |
Panama | 41 |
36 |
46 |
Fiji | 53 |
68 |
47 |
Venezuela | 43 |
55 |
48 |
Hungary | 34 |
25 |
49 |
Saint Kitts and Nevis | .. |
.. |
50 |
Mexico | 50 |
31 |
51 |
Colombia | 40 |
38 |
52 |
Seychelles | .. |
.. |
53 |
Kuwait | 51 |
66 |
54 |
Grenada | .. |
.. |
55 |
Qatar | 64 |
.. |
56 |
Saint Lucia | .. |
.. |
57 |
Saint Vincent | .. |
.. |
58 |
Poland | 37 |
42 |
59 |
Thailand | 39 |
52 |
60 |
Malaysia | 45 |
48 |
61 |
Mauritius | 54 |
49 |
62 |
Belarus | 42 |
.. |
63 |
Belize | .. |
32 |
64 |
Libyan Arab Jamahiriya | 77 |
.. |
Medium Human Development |
|||
HDI rank |
COUNTRY | GDI rank | GEM rank |
65 |
Lebanon | 66 |
.. |
66 |
Suriname | .. |
37 |
67 |
Russian Federation | 46 |
.. |
68 |
Brazil | 60 |
58 |
69 |
Bulgaria | 49 |
27 |
70 |
Iran, Islamic Rep. of | .. |
81 |
71 |
Estonia | 52 |
.. |
72 |
Ecuador | 73 |
.. |
73 |
Saudi Arabia | 95 |
.. |
74 |
Turkey | 58 |
82 |
75 |
Korea,Dem.People's Rep.of | .. |
.. |
76 |
Lithuania | 55 |
.. |
77 |
Croatia | 57 |
.. |
78 |
Syrian Arab Rep. | 84 |
.. |
79 |
Romania | 59 |
.. |
80 |
Macedonia, FYR | 62 |
.. |
81 |
Tunisia | 74 |
78 |
82 |
Algeria | 92 |
74 |
83 |
Jamaica | 63 |
.. |
84 |
Jordan | .. |
.. |
85 |
Turkmenistan | 65 |
.. |
86 |
Cuba | 68 |
23 |
87 |
Dominican Rep. | 75 |
46 |
88 |
Oman | .. |
.. |
89 |
Peru | 76 |
53 |
90 |
South Africa | 71 |
22 |
91 |
Sri Lanka | 70 |
70 |
92 |
Latvia | 67 |
.. |
93 |
Kazakstan | 69 |
.. |
94 |
Paraguay | 82 |
64 |
95 |
Ukraine | 72 |
.. |
96 |
Samoa (Western) | .. |
.. |
97 |
Botswana | 79 |
39 |
98 |
Philippines | 81 |
35 |
99 |
Indonesia | 86 |
59 |
100 |
Uzbekistan | 78 |
.. |
101 |
Mongolia | 80 |
.. |
102 |
Albania | 85 |
.. |
103 |
Armenia | 83 |
.. |
104 |
Guyana | 91 |
33 |
105 |
Georgia | 87 |
.. |
106 |
Azerbaijan | 89 |
.. |
107 |
Kyrgyzstan | 88 |
.. |
108 |
China | 90 |
28 |
109 |
Egypt | 100 |
75 |
110 |
Moldova, Rep. of | 93 |
.. |
111 |
Maldives | 94 |
67 |
112 |
El Salvador | 97 |
44 |
113 |
Bolivia | 99 |
62 |
114 |
Swaziland | 98 |
61 |
115 |
Tajikistan | 96 |
.. |
116 |
Honduras | 103 |
51 |
117 |
Guatemala | 107 |
29 |
118 |
Namibia | .. |
.. |
119 |
Morocco | 105 |
72 |
120 |
Gabon | 102 |
.. |
121 |
Viet Nam | 101 |
.. |
122 |
Solomon Islands | .. |
91 |
123 |
Cape Verde | 104 |
50 |
124 |
Vanuatu | .. |
.. |
125 |
São Tomé and Principe | .. |
.. |
126 |
Iraq | 117 |
.. |
127 |
Nicaragua | 106 |
.. |
128 |
Papua New Guinea | 108 |
85 |
129 |
Zimbabwe | 109 |
45 |
130 |
Congo | .. |
88 |
Low Human Development |
|||
HDI rank | COUNTRY | GDI rank | GEM rank |
131 |
Myanmar | 110 |
.. |
132 |
Ghana | 111 |
.. |
133 |
Cameroon | 115 |
65 |
134 |
Kenya | 112 |
.. |
135 |
Equatorial Guinea | 116 |
79 |
136 |
Lao People's Dem. Rep. | 114 |
.. |
137 |
Lesotho | 113 |
41 |
138 |
India | 118 |
86 |
139 |
Pakistan | 120 |
92 |
140 |
Comoros | 119 |
.. |
141 |
Nigeria | 121 |
.. |
142 |
Zaire | .. |
89 |
143 |
Zambia | 122 |
71 |
144 |
Bangladesh | 128 |
76 |
145 |
Côte d'Ivoire | 126 |
.. |
146 |
Benin | 124 |
.. |
147 |
Togo | 125 |
93 |
148 |
Yemen | .. |
.. |
149 |
Tanzania, U. Rep. of | 123 |
.. |
150 |
Mauritania | 127 |
94 |
151 |
Central Afr. Rep. | 129 |
90 |
152 |
Madagascar | .. |
.. |
153 |
Cambodia | .. |
.. |
154 |
Nepal | 131 |
.. |
155 |
Bhutan | .. |
.. |
156 |
Haiti | 130 |
63 |
157 |
Angola | .. |
.. |
158 |
Sudan | 135 |
87 |
159 |
Uganda | 132 |
.. |
160 |
Senegal | 134 |
.. |
161 |
Malawi | 133 |
80 |
162 |
Djibouti | .. |
.. |
163 |
Guinea-Bissau | 136 |
.. |
164 |
Chad | 137 |
.. |
165 |
Gambia | 138 |
.. |
166 |
Mozambique | 139 |
43 |
167 |
Guinea | 140 |
.. |
168 |
Eritrea | .. |
.. |
169 |
Burundi | 141 |
.. |
170 |
Ethiopia | 142 |
.. |
171 |
Mali | 143 |
83 |
172 |
Burkina Faso | 144 |
69 |
173 |
Niger | 145 |
.. |
174 |
Rwanda | .. |
.. |
175 |
Sierra Leone | 146 |
77 |
Dasgupta, Partha. 1990. "Well-Being in Poor Countries".Economic and Political Weekly (August 4): 1713-20.
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Altre pubblicazioni
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