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Silvio Berlusconi, Primo Ministro
Intervento alla 58esima sessione dell'Assemblea Generale, settimo
meeting plenario
23 settembre 2003
Signor
Presidente, Signori Capi di Stato e di Governo, Signor Segretario
Generale, Signore e Signori,
ho l’onore di
rivolgermi alla 58ma Assemblea Generale delle Nazioni Unite a nome
dell’Unione Europea, che l’Italia presiede fino al 31 dicembre 2003. I
Paesi in via di adesione Cipro, Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria,
Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Repubblica Slovacca e Slovenia si
associano a questa dichiarazione.
In questa occasione non posso dimenticare
il sacrificio di Sergio Vieira de Mello e degli altri funzionari delle
Nazioni Unite, caduti recentemente a Baghdad, vittime di un odio cieco
e indiscriminato. Consentitemi anche di rendere omaggio alla memoria
del Ministro degli Esteri svedese, Anna Lindh, vittima di un brutale
atto di violenza.
Alla loro memoria, e alla memoria di
quanti sono caduti al servizio della libertà, della democrazia e dei
diritti umani, l’Unione Europea tributa il suo commosso omaggio.
Due settimane fa abbiamo commemorato il
secondo anniversario dell’11 settembre. L’Unione Europea ricorda con
grande dolore anche le vittime di quegli attacchi, quando l’orrore del
terrorismo ha colpito questa città, gli Stati Uniti e il mondo.
Signor Presidente, Signore e Signori,
l’Unione Europea
accoglie con favore il recente rapporto del Segretario Generale
sull’attuazione degli obiettivi di sviluppo indicati nella
Dichiarazione del Millennio delle Nazioni Unite e le sue conclusioni.
Condividiamo il suo parere che le istituzioni multilaterali debbano
essere aggiornate e rafforzate e siamo pronti a contribuire in modo
attivo all’obiettivo di costruire un ordine internazionale basato su
efficaci istituzioni multilaterali e sul quadro fondamentale della
Carta dell’ONU.
Il terrorismo e la proliferazione delle
armi di distruzione di massa sono oggi tra le più gravi minacce alla
pace e alla sicurezza.
L’Unione Europea
condanna ogni atto di terrorismo, una minaccia alla democrazia, ai
diritti umani ed allo sviluppo economico e sociale. Dobbiamo essere
fermi nella nostra determinazione di distruggere questo virus per
liberare le generazioni presenti e future dalla sua aggressione. Gli
sforzi volti a combattere il terrorismo devono rispettare i diritti
umani e le libertà fondamentali, lo Stato di diritto e il diritto
umanitario.
In questa lotta lavoriamo in stretta
collaborazione e diamo il nostro pieno sostegno alle Nazioni Unite. È
una battaglia che deve essere condotta in nome dei valori universali,
della libertà e della democrazia – i valori universali scolpiti nella
Carta delle Nazioni Unite, valori che devono essere
profondamente radicati nella vita di tutti i popoli di questo mondo
globalizzato.
Con lo stesso impegno
dobbiamo impedire la proliferazione delle armi di distruzione di massa
e dei loro vettori. Non possiamo sfuggire alle nostre responsabilità.
L’Unione Europea ha raddoppiato i suoi sforzi per porre termine a
questa minaccia alla pace e alla sicurezza globale; dopo avere
recentemente concordato un Piano d’Azione, ora siamo impegnati nella
sua attuazione. L’adesione universale ai principali accordi
multilaterali si colloca nel cuore delle politiche dell’Unione
Europea.
La pace e la sicurezza del mondo sono
indivisibili. I popoli europei sono profondamente sensibili alla
necessità di affrontare la situazione nordcoreana sia nei suoi aspetti
militari che in quelli umanitari. L’Unione Europea segue da vicino i
colloqui a Sei diretti a risolvere l’attuale crisi relativa al
programma nucleare della Corea del Nord. L’Unione Europea indirizza un
fermo appello alla Corea del Nord affinché smantelli in modo
trasparente, verificabile e irreversibile il suo programma nucleare in
conformità degli obblighi derivanti dagli accordi internazionali in
materia di non proliferazione.
L’Unione Europea ribadisce la propria
richiesta all’India e al Pakistan di aderire al Trattato di Non
Proliferazione Nucleare e di agire conformemente alla risoluzione 1172
del Consiglio di Sicurezza dell’ONU. Incoraggiamo con forza India e
Pakistan affinché perseguano un processo di dialogo politico che
conduca a un accordo soddisfacente per entrambe le parti su tutti i
punti controversi, incluso il Kashmir. Un problema che non potrà
essere risolto tramite la violenza o il terrorismo.
L’Unione Europea esprime una crescente
preoccupazione per lo sviluppo del programma nucleare iraniano e per i
rischi di proliferazione che esso comporta. Ribadiamo la nostra
aspettativa che l’Iran dia prova di massima trasparenza e collabori
pienamente con l’Agenzia internazionale per l’energia atomica,
aderendo alle sue richieste. Un’urgente ed incondizionata
accettazione, firma ed attuazione di un protocollo addizionale
dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica sulle misure di
salvaguardia è della massima importanza. La comunità internazionale la
considererebbe un segnale dell’impegno iraniano nell’ambito della non
proliferazione ed un passo in avanti verso auspicabili riforme.
La non proliferazione delle armi di
distruzione di massa è una priorità. Essa richiede un costante impulso
politico e l’uso di tutti gli strumenti politici e diplomatici che
costituiscono la prima linea di difesa. Non dobbiamo consentire che le
armi di distruzione di massa finiscano nelle mani di terroristi o di
regimi che rappresentano una minaccia per la pace nel mondo.
In questo contesto, un
grave pericolo è anche rappresentato dalla crescente diffusione delle
armi leggere e di quelle portatili e dall’espansione della violenza
organizzata armata, che costa una quantità di vite umane che inizia ad
eccedere quella causata dalle guerre.
Riguardo alla non proliferazione, l’Unione
Europea è fermamente impegnata a sostenere le Nazioni Unite, e in
particolare il Consiglio di Sicurezza, nel perseguire i seguenti
obiettivi comuni: più forza agli accordi internazionali; più sostegno
alle agenzie responsabili del monitoraggio; più controllo dei
trasporti illeciti. Infine, ove tutte le misure politiche e
diplomatiche dovessero fallire, non si dovrà escludere il ricorso a
misure coercitive in conformità con lo Statuto delle Nazioni Unite.
Tuttavia il ricorso alla forza si potrà
evitare se prevarrà una sempre maggiore efficacia di tutti gli
strumenti del diritto internazionale, inclusi quelli volti alla tutela
dei diritti umani, e se tutti saranno persuasi della loro corretta
applicazione.
Al riguardo l’Unione Europea considera la
Corte Penale Internazionale un nuovo strumento di forte valenza
dissuasiva e ribadisce il pieno sostegno alla Corte ed alla sua
universalizzazione.
L’Unione Europea è e resterà sempre
impegnata nella promozione e protezione di tutti i diritti umani e di
tutte le libertà fondamentali. In questo contesto ribadiamo il nostro
forte sostegno all’abolizione universale della pena di morte. Negli
ultimi anni si sono registrati progressi importanti in questo campo
anche grazie al contributo della società civile. L’abolizione è il
nostro obiettivo principale, ma dove ancora vige la pena capitale
chiediamo che la sua applicazione venga bloccata attraverso una
moratoria generalizzata sulle esecuzioni.
Signor Presidente, Signore e Signori,
la prevenzione dei
conflitti e la gestione delle crisi sono una componente essenziale del
contributo dell’Unione Europea a difesa della pace e della sicurezza
internazionale. Oltre quarantamila uomini e donne dell’Unione Europea
sono attualmente impegnati in operazioni di pace autorizzate o
condotte dalle Nazioni Unite nel mondo. L’Unione è impegnata
direttamente in missioni nell’ex Repubblica jugoslava di Macedonia, in
Bosnia – Erzogovina e fino a pochi giorni fa nella Repubblica
Democratica del Congo, dove l’Unione Europea ha dimostrato la volontà
di contribuire, anche con mezzi militari, agli sforzi della comunità
internazionale per riportare la pace e la stabilità in Africa.
Alla luce di questo impegno concreto,
l’Unione Europea ribadisce il suo sostegno alla riforma e al
rafforzamento delle attività per il mantenimento della pace da parte
delle Nazioni Unite.
A conferma del carattere strategico della
collaborazione con le Nazioni Unite, il Consiglio dell’Unione Europea
ha deciso di intensificare i rapporti fra l’Unione Europea e le
Nazioni Unite nella gestione delle crisi. L’Unione Europea è impegnata
a elaborare linee guida sulla protezione dei civili in operazioni di
pace condotte dalla UE, che rispecchieranno in pieno la dottrina
dell’ONU.
La democrazia è l’unico sistema di governo
in grado di garantire fino in fondo il rispetto dei diritti della
persona e, allo stesso tempo, assicurare sviluppo, benessere e pace.
L’Unione Europea intende aumentare la sua cooperazione con i Paesi che
condividono i valori della libertà e della democrazia. In uno spirito
di apertura nei confronti di tutta la comunità internazionale, si
dichiara disponibile a dare sostegno a tutti gli Stati che intendono
conformarsi a questi principi.
L’Unione Europea continua a considerare
prioritari i suoi rapporti con l’Africa e ricorda l’impegno
comune a rafforzare il dialogo. L’Unione Europea ha espresso in modo
particolare un interesse nel rafforzamento delle capacità africane nel
mantenimento della pace e nella risoluzione dei conflitti, e ha
orientato anche verso il continente africano le sue iniziative in tal
senso. Siamo impegnati a sostenere gli sforzi dell’Unione Africana che
mirano a istituire un meccanismo di sicurezza regionale.
L’Unione Europea continuerà a lavorare per
una pace inter-africana e sosterrà gli sforzi degli Stati africani
per porre fine ai numerosi conflitti che affiggono il continente.
La creazione di stabili condizioni di pace
non può, tuttavia, prescindere da una efficace strategia per rimuovere
il retroterra di povertà e di esclusione sociale che alimenta tanti
conflitti in Africa e in altre regioni del mondo.
Nel lungo cammino verso l’obiettivo di
governare la globalizzazione e di far giungere a tutti i suoi benefici
effetti, l’Africa resterà al centro dell’impegno dell’Europa e il
partenariato dell’Unione Europea con i Paesi di quel Continente
continuerà. In questo quadro reiteriamo il nostro sostegno al NEPAD e
alle speranze che essa rappresenta per lo sviluppo africano.
L’impegno particolare dell’Unione Europea
nei confronti dell’Africa deve anche essere considerato nel quadro
degli obiettivi di sviluppo sanciti dalla Dichiarazione del Millennio,
miranti in primo luogo a sradicare la povertà, la fame, le malattie,
le ineguaglianze sociali e di genere e il degrado ambientale.
Riaffermiamo, in questo contesto, il nostro impegno alla lotta contro
l’AIDS, la tubercolosi e la malaria con l’intento di debellarle.
L’Unione Europea esprime profondo
rammarico per il mancato raggiungimento di sostanziali progressi,
specie per quanto riguarda i prodotti agricoli, in occasione della
Conferenza di Cancun dell’Organizzazione Mondiale del Commercio.
Rimaniamo convinti che una crescente liberalizzazione del commercio
mondiale, insieme alle attività di cooperazione allo sviluppo, possa
giocare un ruolo cruciale per raggiungere gli obiettivi della
Dichiarazione del Millennio per un mondo migliore. Per tale motivo
l'Unione Europea ritiene importante continuare i negoziati nell’ambito
dell'OMC con la determinazione e flessibilità necessaria per onorare
gli impegni sanciti dall'Agenda di sviluppo di Doha.
L'Unione Europea ha assunto un impegno
finanziario in linea con l'obiettivo indicato a Monterrey di
incrementare le risorse destinate all’assistenza e allo sviluppo, fino
a raggiungere entro il 2006 lo 0,39% del Prodotto Interno Lordo.
Il nostro impegno non si limita ai
contributi finanziari. Noi intendiamo anche unirci ai nostri partners
nello sviluppo in un processo che coniughi la lotta alla povertà e
alle malattie con progressi sul terreno della tutela dei diritti umani
e delle libertà fondamentali, del buon governo, e della difesa
dell'ambiente. La difesa del nostro ambiente, anche attraverso
l’attuazione degli impegni assunti con il Protocollo di Kyoto, è la
misura della nostra capacità di favorire uno sviluppo durevole
che concili le esigenze del progresso economico e sociale con quelle
della protezione delle risorse naturali. Due obiettivi che
costituiscono i pilastri del piano di attuazione di Johannesburg e non
sono alternativi tra loro.
Signor Presidente, Signore e Signori,
l'Unione Europea apprezza i
progressi registrati a partire dalla 57ma Assemblea Generale a seguito
della presentazione del Rapporto del Segretario Generale sulla riforma
"Rafforzamento delle Nazioni Unite, un'Agenda per ulteriori
cambiamenti" e continua a sostenere gli sforzi del Segretario Generale
per attuare le riforme necessarie per dare vita ad un'amministrazione
efficiente in grado di raggiungere gli obiettivi stabiliti per le
Nazioni Unite dalla comunità internazionale. Lavoreremo per l'adozione
di un piano di bilancio per il biennio 2004-2005 che sostenga
l’attuazione della Dichiarazione del Millennio il processo di riforma
iniziato nel corso della 57ma Assemblea Generale.
La tutela della pace e
della sicurezza internazionale richiede un forte impegno per
affrontare i conflitti regionali. Senza questo impegno, aumenterà la
destabilizzazione fino a investire l'intera comunità internazionale.
In Medio Oriente l’Unione Europea è
vivamente preoccupata per il deterioramento delle relazioni tra lo
Stato di Israele e l’Autorità Palestinese e ribadisce il proprio forte
impegno a sostegno della road map, unica speranza per una pace
duratura nell'area e in grado di aprire la porta alla stabilità e allo
sviluppo della regione. L’Unione Europea si adeperera’ in questo senso
in seno al Quartetto. Per realizzare il percorso di pace è importante
anche un impegno concreto e generoso da parte dell’Unione Europea e
dei Paesi del G8 per un piano complessivo di ricostruzione economica
dell’area. Sia Israele che le Autorità Palestinesi devono agire
urgentemente per attuare gli impegni previsti dalla road map.
In Iraq l’Unione Europea ha accolto con
soddisfazione la caduta del regime di Saddam Hussein, il cui potere
era fondato sul terrore e sulla violazione dei diritti umani. La
formazione del Consiglio di Governo iracheno ha costituito il primo
passo importante verso la creazione di un Governo rappresentativo del
popolo iracheno. L’Unione Europea sottolinea l’importanza del
ripristino della sovranità irachena e della costituzione di un governo
iracheno pienamente rappresentativo attraverso elezioni democratiche.
Le Nazioni Unite hanno un ruolo vitale in questo processo. La prossima
Conferenza dei Donatori di Madrid offre una preziosa opportunità per
tutti coloro che condividono le nostre preoccupazioni per il futuro
dell’Iraq e intendono contribuire costruttivamente alla rinascita
politica ed economica dell'Iraq. Noi riteniamo che il processo di
ricostruzione avra’ successo solo se accompagnato da un miglioramento
del quadro di sicurezza.
In Afganistan l'Unione Europea desidera
esprimere il proprio apprezzamento per il lavoro svolto dell'ONU
all'interno della cornice del Processo di Bonn. Continueremo ad
assicurare il nostro sostegno al processo di democratizzazione anche
attraverso l’aiuto alla ricostruzione del Paese. L'Unione Europea
sottolinea l'importanza di una effettiva riforma nel settore della
sicurezza come base per una duratura sicurezza e stabilità in
Afganistan e in tutta la regione. I preparativi per le elezioni del
2004, diretti a formare un governo ed un parlamento rappresentativi di
ciascuna componente della società afgana, rivestono primaria
importanza.
In conformità alle conclusioni del
Consiglio Europeo di Salonicco, l'Unione Europea continuerà a lavorare
instancabilmente a sostegno degli sforzi del Segretario Generale delle
Nazioni Unite per raggiungere una soluzione complessiva, giusta,
accettabile e funzionale al problema di Cipro, che sia conforme alle
pertinenti risoluzioni del Consiglio di Sicurezza.
I rapporti tra i Paesi dell’Europa e
dell'America Latina affondano le loro radici nella storia e
costituiscono la base per una intensa collaborazione e per il forte
interesse dell’Unione Europea nella regione. L’Unione Europea è
impegnata nell’ulteriore miglioramento dell’assetto complessivo delle
proprie relazioni con i Paesi del Centro e del Sud America.
Infine l'Unione Europea continuerà a
sostenere i processi di stabilizzazione, democratizzazione e sviluppo
nei Balcani occidentali. Al Vertice euro-balcanico di Salonicco è
stato ribadito il pieno consenso dell'Unione alla futura prospettiva
europea della Regione. La realizzazione di queste speranze dipenderà
dalla capacità dei singoli Paesi della regione di attuare le riforme
istituzionali ed economiche e dall'adempimento dei criteri politici
dell'Unione includendo la totale cooperazione con il Tribunale
Internazionale per i Crimini nella ex Jugoslavia e nel campo del
rispetto dei diritti delle minoranze.
Signor Presidente, Signore e Signori,
gli eventi degli
ultimi decenni hanno modificato profondamente l’ordine mondiale.
Esistono oggi le condizioni perché le democrazie del mondo operino
insieme per diffondere quei beni che sono il presupposto ineludibile
di tutti gli altri: la libertà e la democrazia.
Nella Dichiarazione
del Millennio abbiamo promesso cibo, acqua, sanità e istruzione per
tutti. Ora le democrazie si devono impegnare per fornire anche e
soprattutto quei beni, immateriali, da cui tutti gli altri, materiali,
scaturiscono: perché senza i presupposti della libertà e della
democrazia non esiste speranza di pace e di sviluppo duraturo, né si
potrà vincere fino in fondo la sfida della povertà.
Vi ringrazio.
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